15 agosto 2024
Ap 11, 19a; 12, 1-6a.10ab
Sal 44
1 Cor 15, 20-26
Lc 1, 39-56
In quei giorni Maria si alzò e andò in fretta verso la regione montuosa, in una città di Giuda. Entrata nella casa di Zaccarìa, salutò Elisabetta. Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino sussultò nel suo grembo. Elisabetta fu colmata di Spirito Santo ed esclamò a gran voce: «Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! A che cosa devo che la madre del mio Signore venga da me? Ecco, appena il tuo saluto è giunto ai miei orecchi, il bambino ha sussultato di gioia nel mio grembo. E beata colei che ha creduto nell’adempimento di ciò che il Signore le ha detto». Allora Maria disse: «L’anima mia magnifica il Signore e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore, perché ha guardato l’umiltà della sua serva. D’ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata. Grandi cose ha fatto per me l’Onnipotente e Santo è il suo nome; di generazione in generazione la sua misericordia per quelli che lo temono. Ha spiegato la potenza del suo braccio, ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore; ha rovesciato i potenti dai troni, ha innalzato gli umili; ha ricolmato di beni gli affamati, ha rimandato i ricchi a mani vuote. Ha soccorso Israele, suo servo, ricordandosi della sua misericordia, come aveva detto ai nostri padri, per Abramo e la sua discendenza, per sempre». Maria rimase con lei circa tre mesi, poi tornò a casa sua.
Commento al Vangelo della Domenica di don Gianni Baget Bozzo
Assunzione della Vergine Maria
Nel Figlio l’umanità è assunta, nella Madre la divinità è diffusa
Che cosa è un corpo glorioso? Questo dogma solleva nel nostro spirito un problema di fisica celeste: dove è, in cielo, il corpo di Maria? Quando la Bibbia parla del cielo, non intende il cielo astronomico: esso è il grande simbolo del divino, il principio metaforico del divino, la sua trascrizione nel linguaggio umano, che è un linguaggio tolto dall’esperienza dei sensi. Indica uno spazio senza spazio, un tempo senza tempo: il tempo e lo spazio di Dio.
In esso gli eletti entrano come spirito, nella radice profonda del loro essere, che si manifesta come mente e coscienza. Entrano come anime. E contemplano la gloria del Signore, vivono in Dio la vita dell’universo, il loro conoscere si estende senza misura o meglio nella misura illimitata a ciascuno propria. Gesù e la Vergine sono nel cielo, non solo come soggetti individuali, ma come portatori del tutto divino umano.
Sono la dimensione umana dello spazio senza spazio e del tempo senza tempo di Dio. Dio diviene così umano, interamente, Dio incarnato nel Verbo e nella Sposa del Verbo, nella Madre del Figlio. La coppia umana segna la presenza umana nella misura senza misura dell’eternità.
In questa solennità noi celebriamo la coppia umana: l’uomo non è solo uomo, è uomo-donna. Non bastava un uomo a segnare la dimensione umana dell’eterno, ci fu anche una donna. In subordine all’uomo, ma con pari dignità. Nel Figlio l’umanità è assunta, nella Madre la divinità è diffusa.
Il mistero delle nozze tra Dio e l’umanità si compie in modo pienamente visibile con l’assunzione di Maria. Con molta proprietà, un grande teologo del secolo scorso, M. J. Scheeben, ha parlato, a proposito della Vergine Madre, di maternità sponsale di Maria. Essa è annunciata nell’Antico Testamento come la Vergine d’Israele, la Sposa del Cantico dei cantici. E il termine sponsale compare al termine dell’Apocalisse, quando la nuova città, Gerusalemme, scende sulla terra come una sposa preparata per il suo sposo.
Alla coppia originaria del Genesi, la fede cattolica contrappone ora il coronamento dei corpi gloriosi di Cristo e Maria. La presenza delle anime nello spazio senza spazio e nel tempo senza tempo di Dio, nel cielo ha il fondamento nell’umanizzazione di questo spazio eterno segnato dai corpi e dai cuori di Gesù e di Maria.
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