Ap 7, 2-4.9-14
Sal 23
1 Gv 3, 1-3
Mt 5, 1-12
Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, vedendo le folle, Gesù salì sul monte: si pose a sedere e si avvicinarono a lui i suoi discepoli. Si mise a parlare e insegnava loro dicendo:
«Beati i poveri in spirito,
perché di essi è il regno dei cieli.
Beati quelli che sono nel pianto,
perché saranno consolati.
Beati i miti,
perché avranno in eredità la terra.
Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia,
perché saranno saziati.
Beati i misericordiosi,
perché troveranno misericordia.
Beati i puri di cuore,
perché vedranno Dio.
Beati gli operatori di pace,
perché saranno chiamati figli di Dio.
Beati i perseguitati per la giustizia,
perché di essi è il regno dei cieli.
Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia. Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli».
Commento al Vangelo della Domenica di don Gianni Baget Bozzo
Le beatitudini riguardano il presente non il futuro
Il Vangelo di Ognissanti è il Vangelo delle beatitudini. Ed è quindi il Vangelo dello Spirito Santo: per capirlo bene, occorre intendere le beatitudini come annunci rivolti al presente. Non sono l’annuncio di un premio futuro, questa non sarebbe novità evangelica, perché tutte le religioni, compresa quella dell’Antico Testamento, prevedono che, nella vita oltre la morte, i giusti ottengano la gioia eterna.
La novità evangelica è altra. Intanto non parla di opere ma di situazioni umane, interiori: i poveri in ispirito, gli afflitti, i miti, coloro che hanno fame e sete della giustizia, i misericordiosi, i puri di cuore, i pacifici, i perseguitati a causa della giustizia, i perseguitati a causa del Cristo. Nessuna di queste condizioni è un’opera buona. Sono situazioni interiori, riguardano la dimensione spirituale dell’uomo e non hanno attributo di potenza sociale. Esistono in questi uomini, contestualmente, una apertura del cuore e una debolezza storica,
non sono realtà definibili socialmente. Sono realtà spirituali e mondanamente deboli, appunto perché spirituali.
Solo Matteo riferisce con precisione questo testo, lo fa come una definizione degli uomini a cui Gesù rivolge il suo appello. In Luca non ha la medesima ricchezza e profondità. Lo stesso tema in Luca sembrerebbe dar vita a un grido sociale. Matteo, il giudeo cristiano Matteo, ha voluto esprimere qui il tipo storico del discepolo di Gesù e lo fa con una categoria biblica, il salmista si trova spesso nella condizione che qui Gesù indica, molti salmi sono l’antecedente di questa pagina evangelica.
Gesù parte sempre dall’Antico Testamento, la parola della Scrittura è sempre la leva su cui può sollevare il suo mondo. Ma va oltre: le beatitudini riguardano il presente, non il futuro. È lo Spirito Santo che è la beatitudine in questo tempo.
Lo Spirito Santo, nella nuova economia che inizia con Gesù Cristo, scende nell’anima e nel corpo dei cristiani e li trasforma in membri del corpo di Cristo, divinizza la loro umanità. Beati voi, perché, nello Spirito Santo, diventate Dio, figli nel Figlio, templi dello Spirito Santo, adoratori del Padre.
Il testo è rivolto a tutti gli uomini: non si rivolge ai soli ebrei, ma a tutti gli uomini. Chi accetta le beatitudini diventa nel cuore cristiano, se non conosce le parole della fede, se non è in grado di farle proprie.
I santi che noi onoriamo in questa festa sono soprattutto i santi sconosciuti, quelli di cui non conosciamo il nome. Una stirpe infinita, che tende, nella speranza cristiana, a coincidere con tutta l’umanità. È importante onorare i santi: questi ignoti e quelli noti.
Giovanni Paolo II ha proclamato più beati e più santi che tutti i papi di questo secolo. Ha voluto mostrare lo Spirito delle beatitudini che passa nella storia e in un secolo funesto per il cristianesimo come il novecento, produce lo splendore della santità più alta, quella delmartirio.
I volumi dei tre anni di commenti al Vangelo della domenica di don Gianni Baget Bozzo (“Buona Domenica. Commenti ai Vangeli domenicali”) sono acquistabili in libreria, sul sito delle Edizioni Dottrinari o sui siti delle maggiori catene di librerie.