15 agosto 2023
Assunzione della vergine Maria
Ap 11, 19a; 12,1-6a.10 – Sal 45 – 1 Cor 15, 20-26 – Lc 1, 39-56
In quei giorni Maria si alzò e andò in fretta verso la regione montuosa, in una città di Giuda. Entrata nella casa di Zaccaria, salutò Elisabetta. Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino sussultò nel suo grembo. Elisabetta fu colmata di Spirito Santo ed esclamò a gran voce: “Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! A che cosa devo che la madre del mio Signore venga da me? Ecco, appena il tuo saluto è giunto ai miei orecchi, il bambino ha sussultato di gioia nel mio grembo. E beata colei che ha creduto nell’adempimento di ciò che il Signore le ha detto”. Allora Maria disse: “L’anima mia magnifica il Signore e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore, perché ha guardato l’umiltà della sua serva. D’ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata. Grandi cose ha fatto per me l’Onnipotente e Santo è il suo nome; di generazione in generazione la sua misericordia per quelli che lo temono. Ha spiegato la potenza del suo braccio, ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore; ha rovesciato i potenti dai troni, ha innalzato gli umili; ha ricolmato di beni gli affamati, ha rimandato i ricchi a mani vuote. Ha soccorso Israele, suo servo, ricordandosi della sua misericordia, come aveva detto ai nostri padri, per Abramo e la sua discendenza, per sempre”. Maria rimase con lei circa tre mesi, poi tornò a casa sua.
Commento al Vangelo della Domenica di don Gianni Baget Bozzo
E la carne umana diventa divinità
Il 15 agosto è la festa dell’assunzione di Maria. Pochi afferreranno il senso di questa solenne memoria che da secoli definisce il ferragosto: la feria d’agosto. Come a Natale, celebriamo quello che più non conosciamo.
Natale e Assunta sono feste del corpo umano. A Natale celebriamo Dio che si è fatto carne, all’Assunta celebriamo la carne umana elevata alla divinità, fatta partecipe della sua essenziale incorruttibilità. Queste parole hanno un senso per la fede, le due feste, il Natale e l’Assunta indicano l’assioma fondamentale del cristianesimo: Dio si è fatto uomo perché l’uomo diventasse Dio.
Di questo linguaggio, a cui il tempo della ragione ha tolto significato, è rimasto il fatto che Natale e l’Assunta sono feste del corpo umano: l’una del corpo umano nato, l’altra del corpo umano maturo. Una è la festa della famiglia, l’altra quella delle vacanze.
Non ci sono feste simili nelle altre religioni: le feste riguardano sempre un gesto divino. Ma la secolarizzazione ha fatto del Natale la festa del bambino, dell’Assunta la festa dell’adulto.
La festa del corpo umano è ciò che rimane nella memoria collettiva del Natale e dell’Assunta. Qualcosa dell’originario riferimento al corpo è rimasto.
Anche se ferragosto è il giorno dell’Assunta ed è festa per questo, è difficile credere che questo dogma parli alla mente e al cuore di quelli che pur lo professano e che oggi, nel mondo cattolico, ascolteranno le letture bibliche della Messa.
Eppure la Madonna non sarebbe quello che è nella storia del mondo se non fosse l’annuncio che tutto il mondo un giorno risplenderà della gloria di Dio. E i morti risorgeranno.
E ognuno potrà capire perché tanti innocenti abbiano sofferto tanto e tanti colpevoli abbiano patito ben più di quello che le colpe meritassero. Un giorno il mondo per la fede cristiana, sarà «Dio tutto in tutti»: e tutto diventerà assunzione.
In Liguria, a Santo Stefano d’Aveto, vi è una singolare immagine dell’Assunta. È una copia di quella che la Vergine dal volto indio impresse nel 1531 sul grembiule di un giovane maya: la Madonna di Guadalupe, dal volto messicano, dal nome spagnolo di fattura araba. Quel santuario è oggi certamente il più grande santuario mariano che esiste nel mondo.
Quell’immagine è nel paesino ligure perché una copia di essa venne data da Carlo V ad Andrea Doria ed essa fu il vessillo cristiano durante la battaglia di Lepanto del 1575. Ma non sempre si sa che quella Madonna è la «donna vestita di sole» del capitolo 12 dell’Apocalisse, che è la figura della Chiesa negli ultimi tempi. Mai, prima del 1531, la Madonna era stata venerata in quella forma nella Chiesa.
Forse gli eventi dei nostri giorni ci dicono che i «tempi ultimi» della storia umana sono oggi più vicini che non nel giorno dell’apparizione messicana. La festa religiosa e la realtà storica sono sempre nel cristianesimo un fatto intrecciato.
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