18 Febbraio 2024
Prima domenica di quaresima
Gen 9, 8-15
Sal 24
1 Pt 3, 18-22
Mc 1, 12-15
In quel tempo, lo Spirito sospinse Gesù nel deserto e nel deserto rimase quaranta giorni, tentato da Satana. Stava con le bestie selvatiche e gli angeli lo servivano. Dopo che Giovanni fu arrestato, Gesù andò nella Galilea, proclamando il vangelo di Dio, e diceva: «Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete nel Vangelo».
Commento al Vangelo della Domenica di don Gianni Baget Bozzo
Morale, culto e politica sono cose buone nonostante il liturgismo
La prima domenica di quaresima parla della tentazione di Gesù nel deserto, che dà inizio alla sua vita pubblica. Il tempo quaresimale è la memoria della predicazione di Gesù e termina nel triduo pasquale della morte e risurrezione. In questo anno, il Vangelo seguito è quello di Marco.
La narrazione della tentazione di Satana a Gesù è, in questo Vangelo, spoglia e densa. Manca quella potente presentazione della soggettività di Satana, che è propria della tradizione comune a Matteo e Luca e che, oltre che una memoria dell’evento, è una grande pagina di letteratura. Essa indica con potenza «le profondità di Satana», come le chiama l’Apocalisse.
Marco non ci offre nulla di simile. La sua intenzione è quella di indicare la predicazione di Gesù come un riinizio dell’umanità. Gesù è visto come Adamo nel paradiso terrestre. Vive con le fiere, gli angeli lo servono. La pace con gli animali è un tema della visione ebraica della fine della storia: Israele ha la missione di condurre le genti al culto dell’unico Dio, dopo la loro dispersione negli dei.
Marco vede compiuta questa missione di Israele già all’inizio della predicazione di Gesù. In essa avviene di più: si realizza l’assunzione dell’umanità alla qualità e alla dignità divina.
Questa è la differenza radicale tra l’Antico e il Nuovo Testamento, tra la Bibbia ebraica e quella cristiana. Ciò che per i profeti ebrei è la pienezza della storia, per Marco avviene già in Gesù. In lui si apre agli uomini molto più dell’Eden: si compie, già nel tempo storico che viviamo, la partecipazione alla conoscenza che Dio ha di sé, alla vita che è Dio. L’accento del racconto di Marco delle tentazioni non è posto sul tentatore, su Satana: il demonio è qui presente, in parallelismo alla tentazione di Adamo nel Genesi. Dopo aver vinto il tentatore, diversamente da Adamo, Gesù inizia a predicare il regno di Dio, che appare in lui.
Dio diviene conoscibile e sperimentabile all’uomo: questa è la buona novella. I galilei, primi tra gli uomini, sono invitati a «credere al Vangelo», al «lieto annunzio». Il cristianesimo non è principalmente un culto o una morale: è una mistica.
Il regno di Dio è la manifestazione dell’incondizionato amore di Dio per l’uomo e la richiesta dell’incondizionato amore dell’uomo per Dio. In Gesù Dio e l’uomo sono inseparabilmente uniti. Il Vangelo è diventato nella storia una politica, un culto e una morale. Morale, culto e politica sono cose buone. Poiché è nel tempo storico, il Vangelo non poteva non assumere tutte le forme e i linguaggi umani. La «buona novella» investe ogni dimensione della vita. Ma l’essenza del cristianesimo non è né il culto, né la morale, né la politica. È l’esperienza dell’amore divino, l’esperienza della presenza di lui in noi: e di noi in lui. È l’esperienza del mistero divino all’interno di esso e quindi è una mistica. La speranza è un’àncora nell’Eterno, dice la Lettera agli Ebrei. L’eucaristia è l’espressione dell’unità del divino e dell’umano, dunque più che un culto e una liturgia, è la pienezza della rivelazione del mistero e la pienezza della mistica. Anche se non è questo il modo in cui essa viene presentata, soprattutto in questi ultimi tre decenni, soffocati dal liturgismo, dal moralismo e dal politicismo.
I volumi dei tre anni di commenti al Vangelo della domenica di don Gianni Baget Bozzo (“Buona Domenica. Commenti ai Vangeli domenicali”) sono acquistabili in libreria, sul sito delle Edizioni Dottrinari o sui siti delle maggiori catene di librerie
Attendo il commento al vangelo del 25 febbraio 2024 .
È auspicabile che i commenti al vangelo di Gianni vengano puntualmente evidenziati anche su internet .