5 Gennaio 2025
Seconda domenica dopo Natale
Sir 24, 1-4.8-12
Sal 147
Ef 1, 3-4.15.18
Gv 1, 1-18
In principio era il Verbo, e il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio. Egli era in principio presso Dio: tutto è stato fatto per mezzo di lui, e senza di lui niente è stato fatto di tutto ciò che esiste. In lui era la vita e la vita era la luce degli uomini; la luce splende nelle tenebre, ma le tenebre non l’hanno accolta. Venne un uomo mandato da Dio e il suo nome era Giovanni. Egli venne come testimone per rendere testimonianza alla luce, perché tutti credessero per mezzo di lui. Egli non era la luce, ma doveva render testimonianza alla luce. Veniva nel mondo la luce vera, quella che illumina ogni uomo. Egli era nel mondo, e il mondo fu fatto per mezzo di lui, eppure il mondo non lo riconobbe. Venne fra la sua gente, ma i suoi non l’hanno accolto. A quanti però l’hanno accolto, ha dato potere di diventare figli di Dio: a quelli che credono nel suo nome, i quali non da sangue, né da volere di carne, né da volere di uomo, ma da Dio sono stati generati. E il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi; e noi vedemmo la sua gloria, gloria come di unigenito del Padre, pieno di grazia e di verità. Giovanni gli rende testimonianza e grida: “Ecco l’uomo di cui io dissi: Colui che viene dopo di me mi è passato avanti, perché era prima di me”. Dalla sua pienezza noi tutti abbiamo ricevuto e grazia su grazia. Poiché la legge fu data per mezzo di Mosè,la grazia e la verità vennero per mezzo di Gesù Cristo. Dio nessuno l’ha mai visto: proprio il figlio unigenito, che è nel seno del Padre, lui lo ha rivelato.
Commento al Vangelo della Domenica di don Gianni Baget Bozzo
Parole difficili per assimilare il mistero increato
Leggiamo ancora una volta la pagina del Vangelo, che è al centro della nostra fede e del pensiero cristiano: il prologo del Vangelo di Giovanni. «In principio il Verbo era il Verbo, e il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio». Queste parole sono la rivelazione nella Scrittura del volto di Dio rivelato in Cristo mediante lo Spirito Santo: sono le parole che rivelano il Dio Uno e Trino. Il Vangelo riecheggia le parole del Genesi: «In principio Dio creò il cielo e la terra»: in quel testo Dio crea ogni cosa con la sua parola. Questa parola è solo immanente alla creazione, realizzata solo nella creazione o è immanente alla realtà di Dio?
Il Vangelo parte dal Genesi per risalire nella realtà di Dio che è oltre il mondo. Solo così nasce veramente la trascendenza di Dio sulla storia, la pienezza del monoteismo e, al tempo stesso, la trascendenza del cristiano sulla storia, perché egli diviene interno al mistero di Dio, che è oltre la creazione.
La Trinità è oltre la creazione e non dice ordine alla creazione: «Dio è oltre tutto ciò che è nel tempo». Quando i teologi dicono che la Trinità in sé e la Trinità del mondo sono la medesima «realtà» dicono una parola che può sembrare vera, ma in realtà è falsa. Perché la Trinità in sé è prima della creazione e senza la creazione, la Trinità salvifica si manifesta nella creazione del mondo e nella comunicazione della vita divina agli uomini. Del Dio che è oltre il mondo. Così il mondo viene posto «fuori» di Dio e poi ricondotto nel Cristo e nello Spirito Santo nel Mistero divino. Nelle prove della condizione umana, che soffre la potenza del Male, il cristiano collabora all’assunzione del mondo alla realtà divina.
Il testo è difficile, ma la rivelazione cristiana è semplice e complessa ad un tempo. La vecchietta credente può saperne più dell’uomo colto, del sapientissimo perché ha in sé, nello Spirito Santo, la verità e la vita divina. Ma anche il pensiero e qualche parola difficile sono utili alla assimilazione del mistero increato.
I volumi dei tre anni di commenti al Vangelo della domenica di don Gianni Baget Bozzo (“Buona Domenica. Commenti ai Vangeli domenicali”) sono acquistabili in libreria, sul sito delle Edizioni Dottrinari o sui siti delle maggiori catene di librerie.