12 Novembre 2023
Trentaduesima domenica del tempo ordinario

Sap 6, 12-16
Sal 63
1 Ts 4, 13-18
Mt 25, 1-13

Il regno dei cieli è simile a dieci vergini che, prese le loro lampade, uscirono incontro allo sposo. Cinque di esse erano stolte e cinque sagge; le stolte presero le lampade, ma non presero con sé olio; le sagge invece, insieme alle lampade, presero anche dell’olio in piccoli vasi. Poiché lo sposo tardava, si assopirono tutte e dormirono. A mezzanotte si levò un grido: Ecco lo sposo, andategli incontro! Allora tutte quelle vergini si destarono e prepararono le loro lampade. E le stolte dissero alle sagge: Dateci del vostro olio, perché le nostre lampade si spengono. Ma le sagge risposero: No, che non abbia a mancare per noi e per voi; andate piuttosto dai venditori e compratevene. Ora, mentre quelle andavano per comprare l’olio, arrivò lo sposo e le vergini che erano pronte entrarono con lui alle nozze, e la porta fu chiusa. Più tardi arrivarono anche le altre vergini e incominciarono a dire: Signore, signore, aprici! Ma egli rispose: In verità vi dico: non vi conosco. Vegliate dunque, perché non sapete né il giorno né l’ora.

Commento al Vangelo della Domenica di don Gianni Baget Bozzo


 

Il sapore dell’amore che si manifesta nella vita

Il brano evangelico è una parabola, un racconto costruito sul simbolo e sulla metafora. Si tratta di un singolare convito di nozze in cui lo sposo non è presente: e nemmeno della sposa c’è parola. Si parla solo delle vergini che accompagnano la sposa. Lo sposo ritarda, la notte giunge. Cinque vergini hanno l’olio per le lampade, cinque no. Vanno per comprarlo dai venditori ma, mentre sono assenti, giunge lo sposo, si chiudono le porte della casa, il convito ha inizio senza le vergini imprevidenti.
Gesù parla della sua venuta gloriosa, che conchiude la storia e inizia il tempo del regno di Dio sulla terra. Il Cristo viene nella pienezza della gloria e si incontra con tutta l’umanità. È il giorno delle nozze tra il Figlio di Dio e la storia umana, che risplende innanzi a lui con le sue luci e le sue ombre. Anche le ombre sono parte della luce e ci è dolce pensare che la vita stessa con la sua pena sia l’olio della lampada che ci concede di contemplare e di ricevere in noi la gloria di Dio.
La fede cristiana pensa che la storia si concluda con un giorno del Signore e che la storia, la nostra vita, la nostra vicenda temporale sia orientata verso quel giorno. Ciascuno di noi è una parte, una tappa nel cammino dell’umanità verso il regno di Dio. Solo Dio può essere la ricompensa di chi, orientato a lui, lo ha cercato senza trovarlo: sia nell’ora della incredulità che in quella della sofferenza. Eppure questo Vangelo non ha un suono misericordioso: lo sposo non apre la porta alle vergini imprevidenti, esse non partecipano al convito.
La fede richiede le opere della fede, l’amore le opere dell’amore. Il giorno del Signore è da noi tessuto giorno per giorno, ora per ora, sulla terra, nella vita quotidiana. Non è solo il giorno della gloria divina, l’ultimo giorno contiene e rivela tutta la storia umana: il suo bene, il suo male. Le cinque vergini imprudenti sono pure come le previdenti: non è la purezza in quanto tale a condurre l’uomo e la donna nel regno di Dio. È la sapienza amorosa, il sapore dell’amore che si manifesta nella vita, l’olio che consente di fare luce e di aprire con la luce il campo alla venuta dello sposo.
La parabola si conchiude con la sua punta consueta, un addestramento pratico: vigilate, perché non conoscete il giorno in cui la storia si conchiude e inizia il tempo eterno.
Dio ci dona tutto e chiede a noi di agire come se fossimo noi a dover compiere tutto: desidera che la nostra vita sia al suo cospetto con intenzione e attenzione, che la prendiamo sul serio perché Dio ce l’ha affidata per il bene di tutti gli uomini e di tutte le donne: che furono, che sono e che saranno.
Per ciascuno di noi il giorno del Signore giunge nell’ora in cui ci stacchiamo dalla riva del tempo e ci accostiamo all’eternità. Potremo vedere la maestà divina che ci avvolge come la nostra patria, sperando che il nostro olio sia durato nella fede sino a quell’ora.


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